La rassegna “SeminArte” a Catania. Si comincia con “Marcovaldo -Funghi in città”
Un viaggio onorico tra le onde sonore: il concerto di Francesco Cafiso a Pozzallo
Lei è una barca, di quelle dalla storia secolare, di quelle che hanno fatto il giro del mondo, per davvero, che hanno accolto storie di naviganti, visto porti sperduti, che hanno affrontato mari in tempesta e goduto di tramonti in solitaria. Lui è un musicista, di quelli che stanno cambiando la storia della musica jazz in tutto il mondo, di quelli che nascono prodigio e non fanno altro che migliorarsi, che li ascolti e capisci che a quel punto ci sarà solo un prima e un dopo. Si sono incontrati ed è stata scintilla. Lei è “Irene of Boston”, veliero britannico ormai eternamente arenato alla “Balata” di Pozzallo, dove una volta c’erano i cantieri navali; lui è Francesco Cafiso, giovane jazzista internazionale che ieri sera è tornato a incantare il mondo intero con il suo nuovo album, “Irene of Boston” per l’appunto, registrato con la London Symphony Orchestra e ispirato proprio da quel veliero costruito in Cornovaglia nel 1914. E da quell’incontro quasi fortuito lungo le rive del Mediterraneo, avvenuto mesi fa, Cafiso ha avviato un nuovo viaggio, questa volta non sulle onde del mare ma sulle onde sonore, un progetto artistico che vede al suo fianco il pianista Mauro Schiavone, co-autore dei dieci brani del nuovo disco “Irene of Boston”. Sul palco, per il concerto evento promosso dal Comune di Pozzallo, anche l’arte estemporanea del pittore Giovanni Robustelli. A pochi metri da quel che resta del veliero lo spettacolo “Beyond Irene, dalla balata alle onde della musica” è divenuto una denuncia di quello che doveva essere un bene da proteggere e che invece è rimasto vittima dell’incuria dell’uomo. Il tentativo estremo di salvarne la memoria e così decretarne la salvezza eterna.
Un racconto onirico che attraverso la musica e i colori ieri sera ha permesso idealmente di incontrare Corto Maltese, il famoso marinaio creato da Hugo Pratt nel 1967 nel primo fumetto dal titolo la “Ballata del Mare Salato”. Un luogo quasi simile alla “Balata” dove si trova il relitto del veliero e dove appunto si è svolto il concerto, al centro di un pièce teatrale ideata dallo scrittore Marco Steiner, il più stretto collaboratore di Pratt, presente ieri sera. Bellissimi i brani proposti nella convincente interpretazione ricca di sonorità e sfumature, introdotta dal critico Sandro Vero.
“Un concerto-evento che ha riacceso i riflettori sull’estate di Pozzallo, con spettatori da tutta la Sicilia – commentano all’unisono il sindaco Roberto Ammatuna e l’assessore comunale agli spettacoli, Giuseppe Privitera – Cafiso, con Schiavone e assieme all’arte pittorica di Robustelli, ci hanno proposto un viaggio metafora che, come è nelle intenzioni del sassofonista, si spinge tra sogno e realtà, andando oltre il convenzionale, partendo dalle esperienze umane per intraprendere nuove rotte da esplorare. Un concerto che ha avuto un significato concettuale e che ci fa capire, anche in riferimento al veliero bloccato per sempre a Pozzallo, che la storia non si ferma ma va avanti”.