Al Teatro Sollima di Marsala l’evento spettacolo “Opera, Operetta ed Arie napoletane”
Fabio Martorana, una vita per la musica. L’ultimo singolo, “Tu sai essere” è una dichiarazione d’amore
Intervista al cantautore Fabio Martorana, autore del singolo “Tu sai essere”, uscito di recente
- “Tu Sai Essere” è una dichiarazione d’amore che affronta la paura di perdere la persona amata. Come hai affrontato personalmente questa tematica nella tua vita e come hai trasformato le tue esperienze in musica?
L’amore è un sentimento profondo e a volte molto più grande di noi, non ci sono regole fisse, un grande legame crea un’intesa avvolgente dove ci si può perdere e ritrovare allo stesso tempo.
Questa condizione magica e surreale potrebbe però, portare delle paure, e probabilmente la più importante è quella di poter perdere la persona amata, si perché la vita è anche questa, le cose cambiano, si modificano nel tempo.
Io credo che amare sia anche questo, accettare la possibilità che le cose possano cambiare, che le persone che amiamo possano cambiare.
Accettare è lasciare liberi, perché l’amore non è possessione, l’amore è libertà di essere ed esprimere, mi piace pensare che due persone debbano essere liberi di potersi scegliere ogni giorno, senza vincoli di alcun tipo.
La musica per me è sempre stata il tramite con la quale ho potuto esprimere le mie emozioni, e se oggi sono qui ad esprimere questo concetto è grazie ad ESSA.
- Hai composto anche la colonna sonora del tuo film “Oltre Le Nostre Vite”. Qual è stata la tua esperienza nel combinare la tua passione per la musica con il mondo cinematografico? Ci sono delle sfide particolari che hai affrontato nel creare la colonna sonora per il film?
Ci può essere una bella canzone senza immagini, ma non possono esserci belle immagini senza musica.
Quando ho scritto la colonna sonora di “Oltre Le Nostre Vite”, film che ho prodotto e della quale ne ho curato anche la regia, mentre la componevo immaginavo le scene, le emozioni che potessero esprimere, ho semplicemente chiuso gli occhi e immaginato.
Penso che sia stata una delle esperienze più belle della mia vita, specialmente quando la colonna sonora ha iniziato a prendere vita.
Credo che la sfida più grande sia stata quella di immergermi completamente nel film e lasciare fuori la mia parte razionale, almeno per quel momento.
- Hai pubblicato diversi singoli nel corso degli ultimi anni. Come descriveresti l’evoluzione del tuo stile musicale e quali sono le principali influenze che hanno plasmato la tua musica nel corso del tempo?
Sono sempre stato legato al rock, ma in realtà ascolto tutto, dal Metal al pop, dal jazz al rap insomma praticamente tutto.
Negli anni ho cerato di esprimere sempre più, diciamo un soft rock, che contenesse strumentazione rock, ma anche elementi più soft come gli archi, amo gli archi mi fanno letteralmente viaggiare.