La rassegna “SeminArte” a Catania. Si comincia con “Marcovaldo -Funghi in città”
Al Teatro del Baglio di Villafrati “Sera Biserica”, spettacolo prodotto da Santa Briganti
Il duro lavoro della terra e lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici, Soprattutto straniere. Una piaga sociale, spesso misconosciuta, Un dramma che emerge saltuariamente dalle cronache della stampa nazionale ed estera.
Sono questi i temi trattati da Sera Biserica, l’opera teatrale prodotta da Santa Briganti (con il sostegno di Flai Cgil), portata in scena per la prima volta due anni fa una Vittoria, che sta approdando nei maggiori teatri nazionali e soprattutto del meridione d’Italia e della Sicilia. Un testo forte, crudo, realista che apre uno spaccato di verità sulla condizione di sfruttamento cui sono sottoposte le lavoratrici straniere, vittime di orari assurdi e costrette a subito le attenzioni dei datori di lavoro. E se sono incinte sono costrette ad abortire ed il “padrone” ti sottrae Dalla paga il padrone detrae il costo della benzina per portarti in ospedale e Nei giorni in cui non si Lavora si resta senza stipendio. Sera Biserica (Termine rumeno che ricorda la sera in cui si consuma il dramma delle lavoratrici), viene portato in scena con la regia di Giacomo Guarneri e Marcella Vaccarino e chiude la rassegna di teatro contemporaneo “Verba Manent” che, grazie alla Direzione artistica di Valeria Sara Lo Bue, sta offrendo la possibilità di vivere Attraverso Proposte Artistiche di ricerca Uno spazio suggestivo nel centro storico di Villafrati, ricavato Dall’antico Granaio del Palazzo Filangeri. Gli interpreti Sono: Simona Malato, Chiara Muscato, Rosario Palazzolo e Marcella Vaccarino, la scenografia e Di Giacomo Guarneri. Lo spettacolo è in programma domenica 4 giugno, alle 19,15.
La trama.
Quella di Zio è un’azienda a conduzione familiare che producono pomodori. E quando due donne rumene, Alina e Nicoleta, iniziano un Lavorare per lui: braccianti di giorno e di notte guardiane. Il podere è isolato nelle campagne, recintato, inaccessibile. Non ci sono altri occhi, non ci sono testimoni. C’è un uomo che vorrebbe «un poco di amore» e ci sono donne vulnerabili. Zio esprime la sua brama, lo fa a suo modo. Alina e Nicoleta hanno reazioni inconciliabili. Una è idealista, l’altra pragmatica. L’incontro di tre diverse solitudini generi una dimensione claustrofobica. Il ricatto, più o meno esplicito, generi rifiuto o consenso, Sacrificio o Abuso, intimidazioni, rimorsi. S’innesca un Processo di Reazioni a catena. L’uomo familiarizza con la sua tensione all’assoggettamento, le donne mettono in atto strategie complesse Volte alla Sopravvivenza. Ogni personaggio ha le sue ragioni, il suo passato, il che riaffiora e una disperazione che somiglia ora all’amore, ora alla morte.