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Sabir, festival diffuso delle culture mediterranee. Da Lampedusa a Pozzallo
Da Lampedusa a Pozzallo. La prima edizione del Festival Sabir si è svolta a Lampedusa dall’1 al 5 ottobre 2014. La seconda edizione approda a Pozzallo, anch’essa città simbolo del mediterraneo, porta d’Europa per i numerosi sbarchi di immigrati. Il Festival Sabir si svolgerà a Pozzallo e si svolge dal 17 al 15 maggio. A Pozzallo arriverà, tra gli altri, la presidente della Camera, Laura Boldrini.
Il Festival Sabir (promosso da Arci, Caritas, A Buon Diritto, Asgi, Carta di Roma e ACLI ed organizzato da ARCI in collaborazione con il comune di Pozzallo e con il patrocinio dell’ANCI) nasce come evento diffuso, mobile, veicolo di riflessioni sulle alternative mediterranee nei luoghi simbolo delle porte d’Europa. Dopo l’esperienza di Lampedusa, Sabir si sposta quindi a Pozzallo, luogo di approdo ma anche ponte culturale nel bacino mediterraneo. La seconda edizione del Festival vedrà le ‘alternative mediterranee’ al centro di spettacoli, dibattiti, incontri internazionali e laboratori che animeranno la città di Pozzallo. La collocazione geografica in Sicilia vuole anche essere un forte richiamo alla responsabilità collettiva per le grandi stragi di frontiera avvenute al largo del Mediterraneo, in cui hanno perso la vita, solo nel 2015, più di 3500 uomini, donne e bambini. La responsabilità è in gran parte riconducibile alle scelte politiche dell’Italia e dell’Europa in materia d’immigrazione ed è paradigmatica di un’idea di relazioni internazionali e di democrazia che ha determinato fino ad oggi comportamenti dell’UE contrari a molti dei principi contenuti nella Carta di Nizza e nelle Costituzioni che furono scritte dopo il 1945. La responsabilità politica diventa ancora più evidente oggi, con le decisioni europee che trasformano, attraverso l’istituzione degli hotspot, i luoghi di approdo – Lampedusa, Pozzallo, Trapani, Augusta, Porto Empedocle – in luoghi di detenzione, dove le impronte digitali vengono prese ricorrendo alla forza e da dove si continuano a praticare respingimenti di massa. Durante il Festival si manterrà la stessa formula che ha caratterizzato l’edizione 2014, che vedeva attività culturali e laboratori interattivi, musicali e teatrali alternarsi a incontri internazionali, formula fortemente dinamica che ha suscitato l’interesse sia della popolazione locale che di chi, anche dall’estero, ha scelto di partecipare al Festival. L’obiettivo è, infatti, di continuare a far emergere le voci degli abitanti, dei migranti accolti sul territorio, dei partecipanti: le tante iniziative culturali, soprattutto i laboratori e gli spettacoli, sono infatti rivolti innanzitutto a loro. La presenza di rappresentanti della società civile delle due rive del Mediterraneo, permetterà di proseguire la riflessione sulla crisi della democrazia europea nel contesto del Mediterraneo.
Il programma prevede dal 7 al 14 maggio: Laboratorio teatrale. Cantieri Meticci, compagnia teatrale di Bologna composta da oltre 20 attori e musicisti provenienti da dieci paesi diversi e diretta da Pietro Floridia, nella settimana precedente al Festival condurrà un laboratorio di narrazione. Così come avvenuto a Lampedusa nella precedente edizione di Sabir, gli attori si spostano nel territorio per raccogliere storie e condurre brevi workshop di narrazione destinati sia agli abitanti della zona che ai migranti, così da andare a comporre una visione collettiva fatta di molteplici punti di vista. Nella seconda fase del laboratorio si realizzerà una rielaborazione artistica partecipata dei materiali raccolti, che sfocerà in un evento teatrale itinerante in cui si mescoleranno musica, racconti e video e che animerà le vie di Pozzallo nei giorni del Festival.
Dall’11 al 15 maggio Workshop Graphic Journalism. A cura di Gianluca Costantini. Disegnare la frontiera. Cinque giorni d’indagine e disegno per capire come un centro abitato può affrontare l’arrivo di migranti e rifugiati in Italia. Gli aspetti, le procedure e i problemi che conseguono all’essere frontiera. Attraverso gli incontri organizzati dal Festival, la relazione con gli esperti, gli attivisti e le interviste in paese i partecipanti costruiranno un reportage disegnato delle 5 giornate. Tutto il lavoro sarà condiviso in un fusso sui social network, Twitter e Facebook, con l’hashtag #hotspotdrawings e raccolto in un ebook. Il laboratorio sarà diretto da Gianluca Costantini, artista/attivista che si occupa del disegno in tutte le sue applicazioni, dal fumetto all’animazione, dall’illustrazione all’arte contemporanea ed è realizzato anche grazie alla Dal 7 al 14 maggio Laboratorio teatrale. Cantieri Meticci, compagnia teatrale di Bologna composta da oltre 20 attori e musicisti provenienti da dieci paesi diversi e diretta da Pietro Floridia, nella settimana precedente al Festival condurrà un laboratorio di narrazione. Così come avvenuto a Lampedusa nella precedente edizione di Sabir, gli attori si sposteranno nel territorio per raccogliere storie e condurre brevi workshop di narrazione destinati sia agli abitanti della zona che ai migranti, così da andare a comporre una visione collettiva fatta di molteplici punti di vista. Nella seconda fase del laboratorio si realizzerà una rielaborazione artistica partecipata dei materiali raccolti, che sfocerà in un evento teatrale itinerante in cui si mescoleranno musica, racconti e video e che animerà le vie di Pozzallo nei giorni del Festival.
Il 13 maggio è prevista la presenza a Pozzallo della presidente della camera, Laura Boldrini