Ragusa, “Prove tecniche di misfatto” ha concluso la 18^ edizione di Palchi Diversi
Eliana Giudice: “Amnesty International contro reati d’opinione e pena di morte. Basta una firma”
Aprire Twitter per protestare contro il governo e il giorno dopo venire arrestati. Fantascienza? Purtroppo è accaduto a Nabeel Rajab, uno dei più noti attivisti politici in Bahrein, che oggi verrà processato. Questa ennesima storia di repressione del dissenso è molto più comune di quanto si pensi, soprattutto nei paesi non democratici. Per fortuna esiste Amnesty International, l’organizzazione non governativa che sostiene nel mondo tutti i perseguitati per reati di opinione e si batte contro la pena di morte.
Negli anni, Amnesty è riuscita ad ottenere la liberazione di un numero incredibile di persone detenute ingiustamente, la sospensione della pena di morte per diversi casi, ma anche, attraverso le sue martellanti campagne di stampa e di opinione, la moratoria e persino l’abolizione della pena di morte in diversi stati del mondo. La pressione sui governi viene esercitata anche attraverso la raccolta di firme di tutti coloro che aderiscono alle campagne promosse da Amnesty.
“Basta una firma” è il loro semplice slogan, che ci suggerisce quanto sia facile e poco impegnativo essere di aiuto a chi è ingiustamente detenuto e addirittura rischia la propria vita per questo. Allora l’invito a tutti non può essere che quello di perdere qualche minuto di tempo ogni tanto, per accedere al sito di Amnesty International e firmare gli appelli che ci vengono proposti.
Niente di più facile da fare da casa, con la consapevolezza, però, che una semplice firma, la nostra, può servire veramente a cambiare il destino di un essere umano. Credo che non ci sia una forma di impegno umanitario più immediato e gratificante di questo piccolo gesto.