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Sei borse di studio per gli studenti dei corsi di Pittura e Fashion Design a Paternò
Sei borse di studio dedicate agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania dei corsi di Pittura e Fashion Design. È l’impegno sottoscritto dal Comune di Paternò che oggi a Palazzo Alessi ha firmato una convenzione con l’Accademia di Belle Arti di Catania e con l’associazione
Culturale “Amici di Sofonisba”. L’occasione è stata offerta dal rientro a Paternò delle due opere paternesi dell’artista, la Madonna dell’Itria e la Madonna del Riparo, restaurate e reduci da esposizioni pubbliche a Milano, Cremona e Catania, al Museo Diocesano.
Con il sindaco Nino Naso, alla firma della convenzione e presentazione dell’iniziativa, hanno preso parte la presidente e il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Lina Scalisi e Gianni Latino, con la docente Liliana Nigro cui è affidata la direzione artistica del progetto; l’assessore alle Politiche giovanili (che sostiene finanziariamente l’iniziativa), Andrea Lo Faro; l’assessore alla cultura, Giovambattista Caruso; Antonio Arena (vice presidente dell’associazione); Anna Caruso (dirigente comunale Cultura); e Antonio Caruso (direttore lavori della cappella che ospiterà a breve le due opere). A chiusura dell’evento sono stati presentati tre abiti ispirati alla moda del Cinquecento, periodo in cui visse l’artista.
Nelle prossime settimane l’Accademia di Belle Arti lancerà quindi un bando pubblico per l’assegnazione di queste borse di studio finanziate dal Comune di Paternò e il cui valore complessivo è di 1500 euro. In programma anche una sfilata di abiti e costumi d’epoca realizzati dagli allievi del corso di Fashion Design. Quella della pittrice rinascimentale Sofonisba Anguissola (Cremona 1532 – Palermo 1625), primo caso di artista donna conosciuta anche all’estero, è una vicenda che ha sempre affascinato storici e critici dell’arte di tutte le epoche, a cominciare da Giorgio Vasari, che la cita nelle sue “Vite”. Sposa del nobile Fabrizio Moncada, Sofonisba ha vissuto a Paternò dal 1573 al 1579 realizzando le due opere che presto saranno esposte nella cappella in via di ultimazione nella chiesa dell’ex monastero di piazza Indipendenza. Ad attribuire con certezza la Madonna dell’Itria alla Anguissola è stato nel 1995 il critico d’arte Alfredo Nicotra. Attribuzione confermata successivamente da alcuni documenti. Analoga ipotesi è stata fatta più di recente dallo stesso Nicotra per la “Madonna del riparo”.