“Sicilia Terra di Approdi: I Gagini di Bissone”. Ad Acireale la mostra conclusiva

“Stato Rivoluzione Spirito”, si concludono a Ragusa i seminari hegeliani
Con i due seminari “Storia del mondo come tribunal del mondo: Stati e storia universale”, a cura del prof. Sabato Danzilli (Università degli Studi di Catania), e “Hegel e la Rivoluzione Francese”, a cura del prof. Salvatore Tinè (Università degli Studi di Catania), si concludono mercoledì 11 maggio, alle ore 12, presso l’Ex Convento di S. Teresa di Ragusa Ibla, i seminari hegeliani dal titolo “Stato Rivoluzione Spirito”. L’ente promotore è la Struttura didattica speciale di Lingue e Letterature straniere (Ragusa) dell’Università di Catania, in collaborazione con la Società filosofica italiana (sez. Iblea) e la Cattedra di Dialogo tra le culture.
I tre seminari sono centrati su alcuni degli aspetti più rilevanti dell’Hegel filosofo politico, in particolare la doppia dialettica individuo-stato e storia particolare-storia universale, il rapporto Natura-spirito e il complesso rapporto con le rivoluzioni come evento storico e come nodo concettuale. Il filo rosso che li lega e li ispira è la ricerca di un aggiornamento sugli aspetti più dibattuti attualmente della filosofia politica di Hegel.
In un’età in cui lo stato nazional-territoriale moderno sembra mutare funzioni, delegare oneri e cedere quote di autorità, è necessario interrogarsi a fondo sulla sua crisi e, alla luce dei profondi mutamenti in atto per via della globalizzazione, comprendere come restituire funzionalità e capacità organizzativa ad una rinnovata forma di Stato, o se sia meglio promuovere modelli di integrazione sopra lo Stato, oppure ancora se si dovrebbe piuttosto considerare chiusa la parentesi statale, per immaginare modalità inedite di organizzazione della società (cfr. Croce-Salvatore, Filosofia politica. Le nuove frontiere, 2012).
«Il pensiero – affermava il filosofo Remo Bodei – sulla spinta di bisogni storici reali, può anticipare dapprima in se stesso soluzioni che il mondo storico-istituzionale non è ancora in grado di recepire, ma che non sono per questo utopiche. Il filosofo, beninteso, non è il punto coscienziale della previsione: in lui la capacità di previsione dipende appunto dalla mediazione continua della propria riflessione con la realtà, nel pieno riconoscimento delle linee di tendenza oggettive di un processo totale» (Bodei-Cassano, Hegel e Weber, 1977). Per questo, l’esercizio del pensiero critico, a partire dalle intuizioni di un grande filosofo, diventa oggi necessario per essere cittadini attivi e creativi dentro una “città globale e interculturale” che rischia di venire dominata dal “capitalismo algoritmico” tendente a trasformarci in “protesi stupide di macchine intelligenti” (Bodei, Domino e sottomissione, 2019, p. 327).