Al Teatro Sollima di Marsala l’evento spettacolo “Opera, Operetta ed Arie napoletane”
3° Passeggiata sotto le stelle: “Tutti gli uomini del(la) Presidente”
Come veniva trascorso il tempo libero tra Ottocento e Novecento in un piccolo centro come Chiaramonte? Beh, innanzitutto la prima cosa da dire è che solamente pochi eletti potevano godere di questo privilegio; a parte infatti qualche notabile, il popolo aveva ben altre grane che pensare a come trascorrere quello che rimaneva della classica giornata fatta esclusivamente di lavoro. A distanza di due secoli, un nutrito gruppo di uomini e donne guidati dallo storico Peppino Cultrera, ha percorso le vie e ripercorso le storie di quei notabili, quasi esclusivamente uomini (non donne), che hanno animato la vita “mondana” di quei tempi: questo il tema della 3 ° passeggiata sotto le stelle, appuntamento fisso del venerdì sera dell’estate a Chiaramonte, alla scoperta dei luoghi, dei fatti e dei personaggi che hanno fatto la storia del piccolo centro pedemontano.
Dopo il consueto appuntamento al belvedere della villa comunale, il corteo si è mosso alla volta del primo luogo deputato all’intrattenimento dei signorotti: il “Casino di conversazione” oggi “Circolo di conversazione”. Nato dall’iniziativa di un gruppo di notabili chiaramontani, che presentano apposita istanza presso l’ ”intendenza” di Noto, il casino sorge in pieno centro città, e fisicamente viene costruito nel bel mezzo di una strada di allora, via Carceri, di fatto interrompendola: i poteri forti sono sempre esistiti!
Fondato ufficialmente nel 1824 da 65 soci, annovera tra questi, personaggi illustri quali il Barone Nicastro, il Melfi e il più noto Barone Serafino Amabile Guastella. Col passare del tempo e la continua ascesa della classe borghese, fatta di farmacisti, medici, avvocati e cavalieri, il numero dei soci cresce: il circolo è principalmente un luogo di svago, dove giocare a carte e fumare sigari, ma assurge anche a ruolo di tribuna politica, dove si discute di quest’ultima e dove presumibilmente si prendono decisioni importanti che riguardano l’intera collettività.
Ad accogliere la folla di curiosi davanti al circolo, due donne con i costumi dell’epoca, Angela Dipasquale e Luisa Fontanella, quest’ultima nei panni della Baronessa Fontanella che, tra un racconto e un “curtigghiu”, hanno mostrato uno spaccato della vita mondana di metà ottocento, intrattenendo il pubblico in un’atmosfera piacevole e rilassata. Ad accompagnare i racconti delle due nobilsignore, la musica del trio formato da due fisarmoniche e da un tamburello, rispettivamente suonate da Vito Cascone, Matteo Armenti e Giuseppe Interlandi, che hanno intonato ballate tradizionali siciliane, e il flauto del M° Sebastiano Molè che ha eseguito un componimento di W.A. Mozart, musica da salotto propria dell’epoca.
Altro momento è stato la lettura da parte di Giovanni Laterra, nei panni del barbiere Paolo Molè, cameriere del circolo, di una poesia ad egli dedicata, scritta da Serafino Amabile Guastella, che ben descrive, tra un verso e l’altro, costumi e consuetudini della società del tempo.
Piccola nota a margine: una volta l’accesso al circolo era negato alle donne se non accompagnate dai propri consorti; oggi le cose sono un po’ cambiate perché il circolo è divenuto un luogo dove si fa cultura, e una donna, Luisa Fontanella, ne è la presidente!
Lasciato il circolo con la sua storia e i suoi personaggi, il corteo si sposta in piazza, dove sorgono le società operaie di mutuo soccorso, nate circa un secolo dopo e dove anche operai ed artigiani si ritrovano finalmente per poter trascorrere un po di tempo libero. Fondate agli inizi del ‘900, furono intitolate una a Vittorio Emanuele III e l’altra ad Umberto I.
La prima, originariamente un salone da barba appartenente a certo Azzara, viene acquistata dal Dott. Michelangelo Casì per destinarla all’uso di società per artigiani e mastri, e viene allestita con elegante mobilio e preziose decorazioni; a tal proposito da segnalare la volta con 8 ovali, raffiguranti le quattro arti liberali, attribuibili al Distefano e i quattro monumenti principali di Chiaramonte attribuibili a De Vita. L’altra, Umberto I, è originariamente di proprietà del commendatore Evangelista Rizza, senatore del Regno d’Italia, che cede ad un buon prezzo il locale dove è sita (un tempo fondaco).
Appuntamento con la quarta passeggiata sotto le stelle il prossimo venerdì, 24 luglio con il Neoclassico e il Liberty: l’itinerario prevede Piazza Duomo, Corso Umberto, il prospetto della Sala Sciascia ed il Palazzo di città.